Lunedì prossimo, infatti, in quel dell’impianto “Maracanazinho” di Rio de Janeiro, scatteranno i Campionati Mondiali di Judo.
La kermesse carioca vedrà ai nastri di partenza 779 atleti in rappresentanza di 124 nazioni e si pone come obiettivo quello di catturare, per una settimana, le attenzioni del pubblico locale e non solo.
Sui tatami dell’arena verde-oro si sfideranno i migliori interpreti di ogni categoria e lo spettacolo non mancherà di certo sempre nel rigoroso rispetto delle regole di questo magnifico sport.
La compagine italiana, dopo un anno di rifondazione e
sofferenza, culminato purtroppo nel negativo Europeo di Budapest, dove
non abbiamo raccolto alcuna medaglia, cercherà di trovare nell’appuntamento iridato un trampolino di lancio per impostare nel modo migliore il triennio che conduce a Rio 2016, ovvero il prossimo appuntamento a cinque cerchi.
Le speranze di medaglia in realtà non sono tantissime, ma non è
questo che Pino Maddaloni e il DTN Raffaele Toniolo cercano per questa
rassegna, bensì un nuovo atteggiamento e un programma da pianificare verso l’Olimpiade, come hanno fatto capire dalle loro dichiarazioni: “Questa
squadra è composta da dieci ragazzi giovani, con ottimi risultati
internazionali a livello junior e under 23 e fra questi soltanto Edwige
Gwend ha maturato esperienza internazionale senior nel quadriennio
scorso, ottenendo peraltro la qualificazione olimpica. Sono tutti
ragazzi desiderosi di far capire al mondo il valore di questo gruppo – ha aggiunto Toniolo
– che, assieme a questi dieci scelti per il mondiale sulla base di
criteri oggettivi, ne comprende altri dello stesso valore e che fino a
maggio 2014 avranno le stesse opportunità per andare poi a giocarsi la
qualificazione olimpica”.
Nelle ultime due edizioni dei Campionati del Mondo, inoltre, la
selezione del Bel Paese non è mai riuscita ad andare a podio, ma nell’ultimo
appuntamento tenutosi nella città brasiliana (nel lontano 2007) due
azzurri riuscirono a centrare l’obiettivo di una medaglia,
con Roberto Meloni, nei 90Kg, e Ylenia Scapin, nei 70Kg, splendidi
protagonisti grazie a due medaglie di bronzo e chissà, quindi, che
l’evento non possa ripetersi…
UOMINI
Enrico Parlati (-73 kg)
Andrea Regis (-73 kg)
Massimiliano Carollo (-81 kg)
Walter Facente (-90 kg)
Domenico Di Guida (-100 kg)
Alessio Mascetti (+100 kg)
DONNE
Valentina Moscatt (-48 kg)
Odette Giuffrida (-52 kg)
Valentina Giorgis (-63 kg)
Edwige Gwend (-63 kg)
Assunta Galeone (-78 kg)
fonte: www.olimpiazzurra.com
Judo Club Kodokan
Siamo un'associazione sportiva nata ponendosi la finalità di propagandare praticando il Judo, disciplina che cura lo sviluppo del corpo, della mente e dello spirito. Dal 1984 la scuola di judo ha formato una decina di esperti (cinture nere) nonchè un atleta di importanza nazionale. Si effettua anche avviamento allo sport, difesa personale M.G.A – FIJLKAM e cultura fisica.
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venerdì 23 agosto 2013
martedì 30 luglio 2013
Si ricomincia...
Rieccoci ancora una volta pronti per ricominciare il nuovo anno accademico presso il kodokan di Rimini... Vi aspettiamo numerosi anche quest'anno per l'open day il 1° settembre.
Per maggiori info contattateci.
Per maggiori info contattateci.
venerdì 24 maggio 2013
Campionati d'Europa a Malta
En plein azzurro sul podio dei campionati
d’Europa a Malta. È accaduto a Cottonera in occasione della gara Open di
Kodokan goshin jutsu, con tre coppie italiane ai primi tre posti. Un
grande successo per la squadra azzurra, che è andata a segno anche con
Andrea Moregola-Stefano Fregnan, medaglia d’oro nell’Open di Katame no
kata, trascinando così l’Italia al primo posto nel medagliere di questi
campionati d’Europa che hanno registrato la partecipazione record di 112
coppie da 18 nazioni. Quattro le medaglie d’oro azzurre, maturate dalle
vittorie di Volpi-Calderini e Moregola-Fregnan, entrambi vincitori sia
il sabato nella classe di appartenenza che domenica nell’Open, assieme a
quattro secondi e tre terzi posti, hanno lasciato alle spalle il Belgio
(3-1-0) e la Spagna (2-5-8), che esulta per il record di medaglie vinte
(15).
Ma l’Italia è stata vincente anche nelle prove di European Cup che
hanno accompagnato i campionati a Malta e che, nel Koshiki no kata ha
registrato il primo posto di Gavino Piredda e Monica Piredda davanti
all’altra coppia azzurra composta da Stefano Proietti e Alessandro
Varazi, mentre nel Judo Show la squadra azzurra composta da Lapel,
Bucer, Bucer, Furchì si è classificata al terzo posto.
L’ottima qualità del Kata Italiano è stata dimostrata anche dagli
altri atleti della Nazionale con piazzamenti di tutto rispetto delle
copie non salite sul podio il sabato e che quindi non hanno potuto
disputare la gara “Open” di Domenica. Fra queste risaltano ben tre
quarti posti uno dei quali riportato proprio dalla coppia del Judo
Kodokan Empoli Marco e Martina Calugi che con 415 punti ha sfiorato il
podio a soli due punti dalla Spagna e tre dalla Francia alle spalle
della Germania vincitrice con 439. Un vero peccato perché in caso di
podio, e due tre punti su oltre quattrocento sono veramente un’inezia,
avrebbero avuto ampie possibilità di bissare la medaglia il giorno
successivo nella categoria OPEN visto che le tre coppie OVER medagliate
il Sabato sono state poi le stesse, e nello stesso ordine, che sono
salite sul podio anche il giorno successivo.
Le classifiche della seconda giornata – 19/05/2013
OPEN:
Nage No Kata
1) Jean Philippe Gillon-Nicolas Gillon (BEL)
2) Iulian Surla-Aurelian Ciprian Fleisz (ROU)
3) Raul Camacho-Roberto Camacho (ESP)
Katame No Kata
1) Andrea Fregnan-Stefano Moregola (ITA)
2) Daniel Requena-Alfredo Medrano (ESP)
3) Juan P. Goicoechandia-Roberto Villar (ESP)
Kime no Kata
1) Dirk de Maerteleire-Christophe Inghelbrecht (BEL)
2) Fernando Blas-U Chan Chung (ESP)
3) Stephane Bega-Gregory Marques (FRA)
Ju No Kata
1) Wolfgang Dax Romswinkel-Ulla Loosen (GER)
2) Emmanuel Wirtz-Armelle Voindrot (FRA)
3) Manuel Garcia Pizarro-Vicente Picazo Amor (ESP)
Kodokan Goshin Jutsu
1) Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini (ITA)
2) Elena Cazzola-Alessandro Gavin (ITA)
3) Enzo Calà-Fabio Polo (ITA)
European Cup:
Koshiki no kata: 1) Gavino Piredda-Monica Piredda (ITA); 2) Stefano
Proietti-Alessandro Varazi (ITA); 3) (GER); Judo Show: 1) NED; 2) BEL;
3) ITA (Lapel, Bucer, Bucer, Furchì)
Le classifiche della prima giornata – 18/05/2013
Nage No Kata Under 34
1) Iulian Surla-Aurelian Fleisz (ROU)
2) Jean Philippe Gillon-Nicholas Gillon (BEL)
3) Roel Wesselink-Simon Van den Doel (NED)
5) Enrico Tommasi-Diego Tommasi; 7) Mauro Collini-Tommaso Rondinini
Nage No Kata Over 34
1) Frederic Esteva-Guillaume Sevestre (FRA)
2) Antonio Movir-Eduardo Ayala (ESP)
3) Raul Camacho-Roberto Camacho (ESP)
4) Alessandro Furchì-Michele Battorti
Katame No Kata Under 44
1) Andrea Fregnan-Stefano Moregola (ITA)
2) Juan Goicoeandia-Roberto Villar (ESP)
3) Daniel Requena-Alfredo Medrano (ESP)
Katame No Kata Over 44
1) Roland Devienne-Nicolas Devienne (FRA)
2) Stephane Cano-Fredirc Rohuet (FRA)
3) Vicente Gonzales-Angel Prendes (ESP)
4) Valter Sella-Sergio Rizzi; 5) Stefano Proietti-Antonio Varazi
Ju No Kata Under 44
1) Alina Zaharia-Alina Kehru (ROU)
2) Stephane Delestre-Patrice Baque (FRA)
3) Zoran Grba-Sandra Ursicic (CRO)
Ju No Kata Over 44
1) Wolfgang Dax Romswinckel-Ulla Loosen (GER)
2) Emmanuel Wirtz-Armelle Voindrot (FRA)
3) Manuel Garcia Pizarro-Vicente Picazo Amor (ESP)
4) Marco Calugi-Martina Calugi
Kodokan Goshin Jutsu under 47
1) Antonio Obrador-Pedro Marcos (ESP)
2) Elena Cazzola-Alessandro Gavin (ITA)
3) Enzo Calà-Fabio Polo (ITA)
Kodokan Goshin Jutsu over 47
1) Ubaldo Volpi-Maurizio Calderini (ITA)
2) Marco Dotta-Marco Durigon (ITA)
3) Maximo Gonzales-Jesús Verano (ESP)
Kime no Kata under 44
1) Dire de Maertelaire-Christoph Ingelbcht (BEL)
2) Miguel Angel Vicens-Antonio Vicens (ESP)
3) Stephane Bega-Gregory Marques (FRA)
8) Katia Scapazzoni-Sofia Roncone; 9) Riccardo Terrasi-Giovanni Gandolfo
Kime no Kata over 44
1) Fernando Blas-U Chang Cheun (ESP)
2) Giacomo De Cerce-Pierluca Padovan (ITA)
3) Rocco Romano-Gaetano Castanò (ITA)
Fonte: Judo Kodokan Empoli
lunedì 15 aprile 2013
European Cadet Cup
Si è concluso da poche ore, in quel di Coimbra (Portogallo), il quinto appuntamento con la European Cadet Cup e per i cadetti azzurri della nazionale di judo sono arrivate importanti soddisfazioni poichè nel complesso, dalla trasferta in terra lusitana, sono arrivati ben 13 podi.
Nel dettaglio specifico si sono materializzate quattro vittorie, tre secondi e cinque terzi posti che hanno permesso alla selezione del Bel Paese di vincere anche la classifica per nazioni mettendosi alle spalle Israele e la Gran Bretagna.
Splendide le prove del comparto maschile, con Angelo Pantano (50Kg), Elios Manzi (55Kg), Lorenzo Rigano (81Kg) ed Andres Felipe Moreno (+90Kg) assoluti protagonisti e trionfatori nelle rispettive categorie; nessuna affermazione individuale invece, per le ragazze che, nonostante questo, hanno collezionato comunque tre ottimi risultati grazie all’argento di Federica Carta (-70Kg) e ai due bronzi raccolti da Marion Huber (-48Kg) ed Eleonora Geri (+70Kg).
Ecco, nel dettaglio, tutte le medaglie raccolte dall’Italia a Coimbra:
Femminile
48 Kg
1. LESKI Andreja
2. SILVA Luisa
3. GONZALEZ CAVA Marta; 3. HUBER Marion
70Kg
1. HILL Sarah 2. CARTA Federica
3. AMET Sarasua; 3. IVAJNSIC Betina
+70Kg
1. RODRIGUEZ RODRIGUEZ Sara
2. HERSHKO Raz Rozalya
3. BOYLE Michelle; 3. GERI, Eleonora
Maschile
50Kg 1. PANTANO Angelo
2. GOLOMB Tomer 3. CARLINO Andrea; 3. LOMBARDO Manuel
55Kg 1. MANZI Elios
2. SHANI Ofek
3. MILES Peter; 3. TRIKOMITIS Christos
66Kg
1. HARPF Luka 2. ZANASI Francesco
3. KOSAK Jan ; 3. MCWATT Stuart
73Kg
1. MILIC Arso 2. MIRABELLA Angelo
3. CAZORLA VICENTE Xavier; 3. EGUTIDZE Anri
81Kg 1. RIGANO Lorenzo
2. LACKOVIC Narsej
3. BUBANJA Marko; 3. ROLLO Federico
90Kg
1. RUDINSZKY Adam
2. SILVA Pedro
3. ALBER, Bernhard; 3. POZZI Davide
+90Kg 1. MORENO Andres Felipe
2. ITACH Naor
3. ROMPAO Vasco; 3. VOLANTE Valentino.
Fonte: Olimpiazzurra.com
Nel dettaglio specifico si sono materializzate quattro vittorie, tre secondi e cinque terzi posti che hanno permesso alla selezione del Bel Paese di vincere anche la classifica per nazioni mettendosi alle spalle Israele e la Gran Bretagna.
Splendide le prove del comparto maschile, con Angelo Pantano (50Kg), Elios Manzi (55Kg), Lorenzo Rigano (81Kg) ed Andres Felipe Moreno (+90Kg) assoluti protagonisti e trionfatori nelle rispettive categorie; nessuna affermazione individuale invece, per le ragazze che, nonostante questo, hanno collezionato comunque tre ottimi risultati grazie all’argento di Federica Carta (-70Kg) e ai due bronzi raccolti da Marion Huber (-48Kg) ed Eleonora Geri (+70Kg).
Ecco, nel dettaglio, tutte le medaglie raccolte dall’Italia a Coimbra:
Femminile
48 Kg
1. LESKI Andreja
2. SILVA Luisa
3. GONZALEZ CAVA Marta; 3. HUBER Marion
70Kg
1. HILL Sarah 2. CARTA Federica
3. AMET Sarasua; 3. IVAJNSIC Betina
+70Kg
1. RODRIGUEZ RODRIGUEZ Sara
2. HERSHKO Raz Rozalya
3. BOYLE Michelle; 3. GERI, Eleonora
Maschile
50Kg 1. PANTANO Angelo
2. GOLOMB Tomer 3. CARLINO Andrea; 3. LOMBARDO Manuel
55Kg 1. MANZI Elios
2. SHANI Ofek
3. MILES Peter; 3. TRIKOMITIS Christos
66Kg
1. HARPF Luka 2. ZANASI Francesco
3. KOSAK Jan ; 3. MCWATT Stuart
73Kg
1. MILIC Arso 2. MIRABELLA Angelo
3. CAZORLA VICENTE Xavier; 3. EGUTIDZE Anri
81Kg 1. RIGANO Lorenzo
2. LACKOVIC Narsej
3. BUBANJA Marko; 3. ROLLO Federico
90Kg
1. RUDINSZKY Adam
2. SILVA Pedro
3. ALBER, Bernhard; 3. POZZI Davide
+90Kg 1. MORENO Andres Felipe
2. ITACH Naor
3. ROMPAO Vasco; 3. VOLANTE Valentino.
Fonte: Olimpiazzurra.com
mercoledì 6 marzo 2013
Addio a Keiko Fukuda, pioniera del judo
Keiko Fukuda, nipote di un samurai e allieva del fondatore dello judo
Era nipote di un samurai. Aveva 99 anni. Era un mito nelle arti marziali
«Poco meno di un metro e mezzo di altezza, fisico minuto, e senza una grande forza fisica, ma pienamente concentrata nella mente, nel corpo e nel fisico». I suoi amici la ricordano così: Keiko Fukuda, nipote di un samurai e allieva del fondatore dello judo. Considerata un vero e proprio mito dello sport e delle arti marziali, si è spenta a San Francisco due mesi prima di compiere i cento anni.
A confermare al New York Times la sua morte è stato Shelley Fernandez, che ha vissuto con lei, aiutandola nell’organizzare Soko Joshi Judo Club, un centro di arti marziali nella Noe Valley, alle porte di San Francisco, dove Fakuda ha insegnato per oltre quarant’anni.
Nata a Tokyo il 12 aprile 1913 in una famiglia aristocratica, è stata la prima donna al mondo, e l’unica negli Stati Uniti, ad ottenere nel 2011 il grado di Dan (cintura nera) di decimo livello. Il suo era un destino già segnato dalle origini. Il nonno samurai insegnò le arti marziali a Jigoro Kano, colui che divenne il creatore dello judo. E fu proprio Kano, intorno agli anni Trenta, a introdurre Fukuda a questa disciplina. Piuttosto che dedicarsi alle discipline consuete per le ragazze giapponesi di buona famiglia, lei decise di guardare altrove e consacrare la sua vita a uno sport da combattimento. «Questo è stato il mio matrimonio», raccontò Fukuda in un documentario a lei dedicato. E fu proprio così, visto che in Giappone alle insegnanti di judo non era consentito sposarsi e lei stessa non volle mai abbandonare lo sport. Il suo motto era: «Sii forte, sii gentile, sii bella».
Nel 2011 in un’intervista al San Francisco Chronicle rivelò che il suo approccio iniziale a questo tipo di arte marziale non fu tra i più semplici: «Tutto mi sembrava aggressivo e soprattutto strano, soprattutto quando vedevo una donna alzare le gambe».
Poi però arrivò l’amore per la sua disciplina. Nel 1953 approda negli Stati Uniti e da lì in poi ottiene un successo dietro l’altro, ottenendo un Dan ogni volta di livello superiore. Nel 1964 torna a Tokyo dove partecipa alle Olimpiadi, proprio quando il judo diventa ufficialmente disciplina dei Giochi. Due anni dopo ritorna in California dove vi rimane per sempre, ottenendo anche la cittadinanza americana. Fino a qualche anno fa ha continuato a praticare, mentre ultimamente dirigeva le sue assistenti stando sulla sedia a rotelle. Meno di due anni fa è arrivato l’ultimo livello di Dan, il decimo, guadagnato a 98 anni suonati.
fonte: lastampa.it
fonte: lastampa.it
martedì 29 gennaio 2013
L’Oro di Scampia: redimere col judo
Queste sono le storie belle, sono le storie che fanno bene e fanno stare bene… complimenti al M° Maddaloni...
Arti marziali come strumento di educazione delle persone, come mezzo per imparare la coesistenza civile, per riscattare un quartiere, come quello di Scampia, troppo spesso preso ad esempio come il peggio di Napoli. E’ la sfida che giorno dopo giorno ha accettato la famiglia Maddaloni, a cominciare dal padre Giovanni, al figlio Pino, olimpionico (oro a Sydney nel 2000 e oggi tecnico della nazionale), agli altri componenti della famiglia, Laura, tredici volte campionessa d’Italia e moglie di Clemente Russo; Marco, due volte campione europeo; la piccola Serena, 7 anni, cintura marrone e Braiz, otto anni, originario della Costa d’Avorio e adottato da Maddaloni senior. E ora la meravigliosa storia dei Maddaloni diventa una fiction, dal titolo significativo: “L’Oro di Scampia”. E ad interpretare il capostipite Giovanni ci sarà un interprete che ha già dato prova di grandi capacità nel calarsi nei panni di personaggi della vita reale: Beppe Fiorello.
Una storia talmente bella da sembrare inventata e che ora si trasforma in fiction.
Beppe Fiorello, dopo aver vestito i panni di Domenico Modugno nella fiction che vedremo a metà febbraio su Rai Uno, è pronto per una nuova sfida. Presto sarà sul set di L’oro di Scampia, dove interpreterà Gianni Maddaloni, il padre del campione olimpico Pino. Beppe Fiorello ha avuto nelle scorse settimane l’occasione di incontrare il personaggio che dovrà impersonificare.
La miniserie in due puntate andrà in onda in autunno sulla rete ammiraglia Rai e Fiorello darà vita ad uno dei personaggi principali, un maestro di judo forte e coraggioso che nasce come atleta e si trasforma in allenatore riuscendo a portare il figlio alla conquista dell’oro alle Olimpiadi di Sidney 2000 e a strappare tanti ragazzi dalla strada, in uno dei quartieri più degradati della città, facendo in modo che si appassionino allo sport. Anche la fiction, insomma, ribadirà il concetto che lo sport è la prima politica sociale perché è insieme prevenzione e cura.
Ed emergono le contraddzioni dei bilanci comunali, dove si appostano 100milioni di euro per le politiche sociali e poco più di sette milioni di euro per lo sport. Somma assolutamente esigua che a Napoli viene totalmente assorbita dalla Stadio San Paolo.
Beppe Fiorello, dopo aver vestito i panni di Domenico Modugno nella fiction che vedremo a metà febbraio su Rai Uno, è pronto per una nuova sfida. Presto sarà sul set di L’oro di Scampia, dove interpreterà Gianni Maddaloni, il padre del campione olimpico Pino. Beppe Fiorello ha avuto nelle scorse settimane l’occasione di incontrare il personaggio che dovrà impersonificare.
La miniserie in due puntate andrà in onda in autunno sulla rete ammiraglia Rai e Fiorello darà vita ad uno dei personaggi principali, un maestro di judo forte e coraggioso che nasce come atleta e si trasforma in allenatore riuscendo a portare il figlio alla conquista dell’oro alle Olimpiadi di Sidney 2000 e a strappare tanti ragazzi dalla strada, in uno dei quartieri più degradati della città, facendo in modo che si appassionino allo sport. Anche la fiction, insomma, ribadirà il concetto che lo sport è la prima politica sociale perché è insieme prevenzione e cura.
Ed emergono le contraddzioni dei bilanci comunali, dove si appostano 100milioni di euro per le politiche sociali e poco più di sette milioni di euro per lo sport. Somma assolutamente esigua che a Napoli viene totalmente assorbita dalla Stadio San Paolo.
Più di una palestra
Lo Star Judo Club di Scampia, fondato da Giovanni Maddaloni, non rappresenta solo una palestra dove i ragazzi si riuniscono per incanalare ed esprimere la propria forza nel modo giusto, ma anche un luogo di ritrovo dove chi ha perso la retta via può ritrovare il giusto sentiero. Chiunque lo voglia, è accettato da GiovanniMaddaloni, un uomo che ogni giorno insegna gratuitamente questo sport ai giovani ragazzi che si recano nella sua struttura. Per tanti anni la palestra ha rischiato di chiudere per mancanza di fondi, ma oggi è divenuta una struttura aperta a tutti i giovani ed anche dedicata ai minorenni del carcere di Nisida e ai diversamente abili. Non solo: nella palestra si insegna anche a combattere il bullismo e si allenano anche i neo agenti della Polizia Municipale
La fiction “L’oro di Scampia” prende ispirazione dal libro “La mia vita sportiva” scritto
dallo stesso Giovanni Maddaloni.
Lo Star Judo Club di Scampia, fondato da Giovanni Maddaloni, non rappresenta solo una palestra dove i ragazzi si riuniscono per incanalare ed esprimere la propria forza nel modo giusto, ma anche un luogo di ritrovo dove chi ha perso la retta via può ritrovare il giusto sentiero. Chiunque lo voglia, è accettato da GiovanniMaddaloni, un uomo che ogni giorno insegna gratuitamente questo sport ai giovani ragazzi che si recano nella sua struttura. Per tanti anni la palestra ha rischiato di chiudere per mancanza di fondi, ma oggi è divenuta una struttura aperta a tutti i giovani ed anche dedicata ai minorenni del carcere di Nisida e ai diversamente abili. Non solo: nella palestra si insegna anche a combattere il bullismo e si allenano anche i neo agenti della Polizia Municipale
La fiction “L’oro di Scampia” prende ispirazione dal libro “La mia vita sportiva” scritto
dallo stesso Giovanni Maddaloni.
Tante difficoltà
Come racconta lo stesso Maddaloni, “L’intenzione è raccontare la storia di un riscatto sociale cercato e trovato nello sport: abbiamo anche un discorso aperto con l’associazione Don Peppino Diana, siamo attivi su tanti fronti, ma continuiamo a vivere tra alti e bassi. Nel 2010 dopo alcune scadenze non rispettate l’Eni ci tolse la luce e fummo costretti ad allenarci con le candele accese. Ci aiutò una donna americana che, venuta a conoscenza delle nostre disavventure, decise di pagare l’intero importo”. L’auspicio è che ora la fiction serva a ridestare l’interesse della collettività e a promuovere azioni concrete per sostenere iniziative di riscatto attraverso lo sport.
Come racconta lo stesso Maddaloni, “L’intenzione è raccontare la storia di un riscatto sociale cercato e trovato nello sport: abbiamo anche un discorso aperto con l’associazione Don Peppino Diana, siamo attivi su tanti fronti, ma continuiamo a vivere tra alti e bassi. Nel 2010 dopo alcune scadenze non rispettate l’Eni ci tolse la luce e fummo costretti ad allenarci con le candele accese. Ci aiutò una donna americana che, venuta a conoscenza delle nostre disavventure, decise di pagare l’intero importo”. L’auspicio è che ora la fiction serva a ridestare l’interesse della collettività e a promuovere azioni concrete per sostenere iniziative di riscatto attraverso lo sport.
fonte: denaro.it
sabato 12 gennaio 2013
Italia, un “tatami” verso Rio 2016
Per molti sport l’anno in cui siamo da poco entrati, ovvero il 2013, è l’alba di nuovi progetti e nuove idee da sviluppare per poter condurre un quadriennio che porti gli atleti ad essere competitivi e vincenti alle prossime Olimpiadi di Rio del 2016.
Il judo italiano, però, sembra aver giocato d’anticipo e dopo la positivissima Olimpiade con ben otto atleti qualificati e la preziosa medaglia di bronzo conquistata da Rosalba Forciniti, in terra londinese, inizia a scoprire interessanti prospetti che in futuro potrebbero togliersi molte soddisfazioni e portare a casa riconoscimenti importanti nel ricordo di Ezio Gamba (oro a Mosca ’80 e argento a Los Angeles ’84), Pino Maddaloni e Ylenia Scapin (oro e bronzo a Sidney 2000).
Le occasioni di mettersi in mostra per le nuove leve sono arrivate prima nei Campionati Italiani Under 23 di Lignano Sabbiadoro (27-28/10), poi nei Campionati Europei di categoria disputati nello scorso novembre a Praga.
I giovani judoka italiani hanno conseguito ottimi risultati nell’Europeo arrivando a centrare l’obiettivo di cinque medaglie di bronzo grazie a Odette Giuffrida (48 Kg), Fabio Basile (60 Kg), Valentina Giorgis (63 Kg), Andrea Regis (73 Kg) e Massimiliano Carollo (81 Kg).
Guardando all’interno del nostro Paese invece, si sono fatti notare Marta Rainero (44 Kg) e Andres Felipe Moreno(90 Kg) quest’ultimo con chiare origini brasiliane, a testimoniare anche la grande scuola del paese sudamericano che ospiterà la prossima edizione dei Giochi Olimpici dove siamo sicuri che le nostre giovani promesse, ormai diventati atleti maturi, potranno conseguire ottimi risultati.
Fonte: Olimpia Azzurra
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